domenica 27 gennaio 2019

Gli effetti dell'obesità sulla flora batterica intestinale

L’obesità rappresenta un importante fattore di rischio per patologie che colpiscono i diversi sistemi del nostro organismo. Uno stato di obesità provoca problemi metabolici, difficoltà motorie e disagi psico-sociali, ma ha anche dei significativi effetti sul microbiota intestinale. Prendendo in esame un ipotetico soggetto obeso, l’eccessiva quantità di grassi e zuccheri assunti, che probabilmente hanno determinato l’obesità, va anche ad alterare, in un certo modo, la flora batterica intestinale. Ne consegue un’infiammazione a livello dell’epitelio intestinale così marcata da aumentare la permeabilità fisiologica del tessuto.

Per dirlo in parole semplici: aumenta la capacità dell’intestino di assorbire i nutrienti, quindi un soggetto obeso assorbe una percentuale maggiore di nutrienti dal cibo ingerito rispetto ad un normopeso, pur consumando lo stesso pasto con le medesime quantità. Questo processo, oltre ad essere spesso causa di stipsi, comporta un aumento dell’introito calorico; ma non è tutto, poiché nei soggetti obesi aumentano i batteri produttori di idrogeno molecolare, che può essere utilizzato per sintetizzare (costruire) piccole molecole, assorbite poi per apportare ulteriore energia all’organismo.

microbiota intestinale illustrazione

Sembra chiaro che da un’obesità lieve si può arrivare facilmente in un’obesità grave, e non basta mettersi a dieta e ridurre le calorie introdotte. È necessario rieducarsi a una sana alimentazione in modo da ristabilire di nuovo un equilibrio batterico intestinale, condizione necessaria per preservarci da patologie e stati infiammatori.

venerdì 18 gennaio 2019

La figura del nutrizionista

Normative che regolano la professione

Il Biologo Nutrizionista è una figura professionale istituita dalla Legge 396/67 che conferisce al Biologo, tra le varie competenze, la facoltà di effettuare valutazioni dei bisogni nutritivi ed energetici, sia in condizioni fisiologiche che patologiche accertate.
Inoltre il DPR n. 328/01 disciplina l’accesso dei laureati specialistici (magistrali) all’esame di stato Sezione A e, dopo il suo superamento, consente l’abilitazione all’esercizio della professione di Biologo per poter poi iscriversi all’Ordine Nazionale dei Biologi.

nutrizionista medico mani tastiera

Chi può prescrivere piani dietetici e con quali differenze?

Il Biologo Nutrizionista è un professionista che può esercitare la propria professione in autonomia, così come il medico dietologo; mentre la figura professionale del Dietista, individuato dal D.M. 14 settembre 1994, n.744, ex art. 6, comma 3 del D.Lgs. 502/92, “svolge la sua attività professionale in strutture pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero professionale” e, in particolare, in collaborazione con il medico ai fini della formulazione di diete su prescrizione e supervisione medica.
Il Biologo Nutrizionista, oltre alla stesura dei piani dietetici, può occuparsi della prescrizione di integratori alimentari, stabilendo o indicando anche le modalità di assunzione.
Le prescrizioni di farmaci, analisi e la formulazione di diagnosi delle patologie competono, invece, al medico dietologo.

venerdì 11 gennaio 2019

Come rimediare alle abbuffate natalizie

Quello che di solito si tende a fare, nel periodo immediatamente successivo alle feste natalizie, è cercare di compensare l'aumentato apporto calorico, (in particolare l'eccessiva assunzione di grassi e zuccheri) che si è avuto nel periodo precedente, adottando una dieta a base di frutta e verdure o "diete fai da te", riducendo così di molto l'apporto calorico e avendo come immediato risultato la perdita dei chili presi durante le festività, producendo però delle conseguenze negative.
In realtà, il modo giusto di compensare gli eccessi è sicuramente un aumento significativo dell'attività fisica o più semplicemente avere una vita più attiva.

ragazza abbuffata feste

Inoltre, per quel che riguarda l'alimentazione, si può diminuire l'introito calorico, ma allo stesso tempo bisogna tornare o iniziare a seguire un'alimentazione sana e bilanciata, che prevede non solo frutta e verdura, ma tutti gli alimenti che nelle giuste quantità e proporzioni possono garantire un giusto apporto di proteine, carboidrati, grassi, vitamine e sali minerali. Va assolutamente evitata l’esclusione dalla dieta alcuni nutrienti che sono detti "essenziali", proprio perché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli, quindi abbiamo bisogno di assumerli nelle giuste quantità quotidiane.
Da quanto detto, possiamo dedurre che il nostro corpo non ha solo bisogno di calorie, quindi non basta semplicemente ridurle per compensare quelle introdotte in eccesso, ma bisogna aumentare l’attività fisica e adottare una dieta sana e bilanciata, anche con l’aiuto di un nutrizionista.

lunedì 7 gennaio 2019

La flora batterica intestinale

Una delle condizioni che spesso viene sottovalutata o non presa in considerazione è quella della disbiosi intestinale, cioè la perdita dell’equilibrio della flora batterica intestinale. Questo equilibrio è caratterizzato da diversi ceppi: i probiotici (che svolgono funzioni utili per l’organismo) e i commensali (che non sono patogeni ma non svolgono alcuna funzione per il nostro organismo, tollerati dal sistema immunitario anche se a volte possono produrre sostanze nocive).
Esiste un rapporto tra stato di salute e presenza di batteri predominanti, quindi è ovvio che uno stato di buona salute è correlato ad un equilibrio in cui predominano i probiotici. Tali batteri, che colonizzano il nostro intestino, producono più di una sostanza battericida contro gli eventuali patogeni con cui entrano in competizione; inoltre alcuni ceppi possono modulare in positivo il nostro sistema immunitario.


Come si può favorire lo sviluppo della flora batterica probiotica?
La nostra alimentazione può influire decisamente sull’equilibrio della flora batterica probiotica perché molti nutrienti contenuti nel cibo che non vengono digeriti, assorbiti e utilizzati arrivano a livello dell’intestino crasso, diventando per questi batteri fonte di nutrimento. Per esempio, tra i commensali ci sono i Clostridi (detti anche gasogeni) che fermentano qualsiasi forma glucidica dando come prodotto dei gas, e i Batteroidi (batteri proteolitici) che metabolizzano le proteine producendo delle sostanze azotate nocive. Invece i Lattobacilli e i Bifidobatteri fanno parte dei probiotici, che metabolizzano delle particolari fibre e cioè i frutto-oligo-saccaridi, dando come prodotto degli acidi grassi a catena corta che svolgono diversi ruoli protettivi verso le cellule del colon, cosicché esse possono difendersi al meglio dagli agenti cancerogeni. Inoltre gli acidi grassi a catena corta possono interagire con le sostanze azotate prodotte dai batteri proteolitici formando dei sali che vengono eliminati con le feci, evitando l’assorbimento delle sostanze azotate dannose.
I frutto-oligo-saccaridi li troviamo nella frutta, negli ortaggi, nelle verdure e nei legumi.
Abbiamo visto come un  buon equilibrio della flora batterica intestinale favorisca una serie di benefici per la nostra salute, e sta a noi conservare questo equilibrio attraverso la dieta mediterranea.